Signs/grafica italiana contemporanea è una mostra autoriale che propone di volta in volta una selezione di progettisti della grafica italiana, diversi per anagrafe, cultura, formazione, linguaggi. Un dialogo tra mondi diversi che riflettono sulle tante anime del mestiere di grafico, dove le differenze sono da considerarsi un valore culturale.
Gli autori /studi selezionati per questa edizione 2024 sono: Laura Bortoloni/Ida Studio, Cappelli Identity Design, Fabrizio Falcone, Federica Fragapane, Francesco Franchi, Alice Guarnieri, jekyll & hyde, LS Graphic Design, Quattrolinee, Susanna Vallebona/Esseblu, Multiplo, VZN Studio.
Giovedì 23 le mostre in Milano Certosa District saranno aperte dalle 13.30 alle 18.00
I dischi di library music sono perlopiù sconosciuti al grande pubblico, eppure esistono dalla fine degli anni ’30 e hanno visto cimentarsi fra i loro solchi compositori e musicisti di eccellenza. Parliamo di musica tematica prodotta per la tv e la radio e del bisogno di creare commenti sonori di ogni tipo e per i più svariati scopi: dal musicare un documentario, uno sceneggiato o uno spot pubblicitario, senza dover necessariamente produrre una colonna sonora ad hoc. La loro irreperibilità, data dal fatto che non fossero in commercio, ha reso i vinili originali fra gli oggetti più ricordati dai collezionisti. Ma un altro aspetto più oscuro ed interessante, sono le grafiche delle copertine: non esiste un immaginario specifico per la musica che viene composta, lo si deve pensare da zero. In questi dischi c’è quindi la libertà massima compositiva sia dal punto di vista musicale, spesso guidato solo da un tema deciso a priori, ma anche dal punto di vista grafico: alcune serie presentano grafiche molto basiche, dove cambia solo il titolo o il colore, altre presentano soluzioni incredibilmente estrose e creative, al limite dell’immaginabile. Luca Barcellona, artista calligrafo ma anche accanito collezionista, seleziona e mette in mostra 100 delle migliori e più rappresentative cover di library direttamente dalla sua collezione personale, per riportare alla luce questi capolavori dal forte impatto grafico e visivo.
Giovedì 23 le mostre in Milano Certosa District saranno aperte dalle 13.30 alle 18.00
La mostra Bob Noorda, grafico metropolitano, a cura di Francesco Dondina e Catharin Noorda, è realizzata grazie al supporto di Grafiche Milani che, in occasione del suo centenario nel 2006, ha ricevuto un importante contributo grafico da parte del celebre designer, autore del logo dell’azienda. Il progetto è un omaggio al grande maestro olandese e a uno dei più importanti interventi di segnaletica urbana di tutti i tempi. Infatti, la linea 1 della metropolitana milanese, progettata alla fine degli anni ’50 da Franco Albini e Franca Helg con la grafica di Bob Noorda, rimane a distanza di oltre sessant’anni un esempio magistrale di architettura funzionale e di grafica direzionale.
Giovedì 23 le mostre in Milano Certosa District saranno aperte dalle 13.30 alle 18.00
Certamente tutti i designer hanno nel cassetto diversi "dispiaceri", progetti commissionati, creati e seguiti con professionalità, ma che non sono mai stati realizzati e che viviamo come "incompleti". Mi riferisco in particolare a progetti di immagine, progetti in cui creatività e complessità ne rendono evidente il concetto di "design" nell’accezione più anglosassone del termine... In linea di massima parte di questi "incompleti" sono figli a volte di briefing imprecisi, a volte di un disallineamento culturale con i nostri interlocutori, altre volte perchè il design subisce diversi passaggi burocratici all’interno delle aziende, per cui i diversi pareri erodono il progetto iniziale facendolo scadere verso linguaggi più soliti e quindi meno nostri. Capita anche che questi progetti restino incompleti per ragioni completamente esterne all’incarico. Un esempio significativo di un sentito "dispiacere" è il marchio per la Metropolitana Milanese di Bob Noorda. Un "incompleto" per l’autore, per il mondo del graphic design e per Milano.
Giovedì 23 le mostre in Milano Certosa District saranno aperte dalle 13.30 alle 18.00
Dal mare a Helmut Newton e ritorno in sedici tappeti illustrati.
Scriveva Bruno Munari in Il mare come artigiano : «Tu butti qualcosa al mare, e il mare (dopo un tempo imprecisato e imprecisabile) te lo restituisce lavorato, finito, levigato, lucido o opaco secondo il materiale, e anche bagnato perché i colori sono più vivaci. (...) Lui fa solo pezzi unici e irripetibili, come le opere d’arte». Luca Barcellona, Francesca Bazzurro e Luciana Meazza, Beppe Giacobbe, Valentina Grilli, Guido Scarabottolo, Carlo Stanga, Michele Tranquillini e Francesca Zoboli hanno realizzato opere di grandi dimensioni su ritagli della moquette impiegata per la mostra Helmut Newton Legacy (Palazzo Reale, Milano, 2023). Una moquette ottenuta dal riciclo di rifiuti in plastica recuperati nel mar Mediterraneo: di quei 1.300 mq utilizzati, 1000 mq sono stati reimmessi al consumo, 100 mq in riciclo e 200 mq sono stati consegnati agli artisti che ne hanno fatto delle vere e proprie opere d'arte.
Giovedì 23 le mostre in Milano Certosa District saranno aperte dalle 13.30 alle 18.00
Neologia è un progetto che promuove una rete di giovani talenti nel panorama della comunicazione visiva in Italia a cura di Graphic Days®. Si rivolge a progettistə e visual designer dai 18 ai 30 anni, invitatə a candidare il proprio progetto più rappresentativo, innovativo, sperimentale e caratterizzato da una contaminazione stilistica e di linguaggi, al fine di creare un osservatorio dinamico che promuove la qualità e la novità nel mondo del visual.
L’osservatorio si struttura in tre categorie: Motion Graphic – GIF, Poster Design, Editorial Design. A partire dall’edizione 2024 è stata aggiunta una nuova categoria: l’AI. Progetti di poster design e motion graphic possono essere realizzati attraverso l’intelligenza artificiale ed essere candidati attraverso la sezione dedicata.
Giovedì 23 le mostre in Milano Certosa District saranno aperte dalle 13.30 alle 18.00
In mostra i lavori selezionati e premiati nella quinta edizione del premio internazionale Aiap Women in Design Award con un focus su AWDA for Rights! incentrato su progetti che affrontano temi sociali come diritti, lavoro femminile, disparità, che esplorano il potere politico del design. In uno spazio dedicato incontreremo ogni giorno designer, ricercatrici, attiviste per ampliare il network AWDA.
Giovedì 23 le mostre in Milano Certosa District saranno aperte dalle 13.30 alle 18.00
La mostra è dedicata al contributo di Ilio Negri alla grafica sociale.
Viene nuovamente presentata la serie completa dei 13 manifesti esposti alla Biennale di Rimini del 1970 che affrontava i temi del progressivo degrado delle condizioni ambientali, dall'inquinamento alla sovrappopolazione, alla distruzione delle specie animali. Temi di straordinaria attualità, riproposti a distanza di oltre cinquant’anni da uno dei grandi maestri della grafica italiana prematuramente scomparso nel 1974.
Giovedì 23 le mostre in Milano Certosa District saranno aperte dalle 13.30 alle 18.00
Esposizione delle tavole di segnaletica/wayfinding realizzate dagli studenti del Triennio in Graphic Design e Art Direction di NABA, Nuova Accademia di Belle Arti, guidati dal docente Luca Ferreccio nei corsi di Brand Design e Scenari Futuri, con Patrizia Moschella, Communication and Graphic Design Area Leader.
Nonostante l’attenzione per le politiche di inclusività, sono ancora evidenti le lacune progettuali affrontate nei corsi con l’obiettivo di generare nuove best practices nell’ambito della comunicazione e dell’accessibilità.
Giovedì 23 le mostre in Milano Certosa District saranno aperte dalle 13.30 alle 18.00
Armando Milani è da sempre impegnato a stimolare l’interesse verso problematiche sociali di entità globale, quali guerra, inquinamento, deforestazione, attraverso manifesti di grande impatto raccolti sotto il nome di Eco-Humanity.
Eco-Humanity è un'opera senza una committenza specifica che affronta — già prima di altri — temi sociali, ambientali e di denuncia attraverso una sensibilità unica, espressa in immagini e messaggi grafici semplici ma potenti: il focus è il futuro dell’uomo dal punto di vista delle macrosfide con cui si confronta.
Giovedì 23 le mostre in Milano Certosa District saranno aperte dalle 13.30 alle 18.00
Fight for Kindness è un'iniziativa globale promossa da TypeCampus che incoraggia i designer a promuovere i valori legati alla gentilezza attraverso messaggi tipografici.
Dopo aver vinto importanti premi nel suo anno di debutto, il progetto è adesso alla sua terza edizione, attirando l'attenzione della comunità internazionale di design. Una collezione di oltre 300 poster è stata progettata da nomi noti della design community, nuovi talenti, docenti e creator, provenienti da tutto il mondo, per celebrare la tipografia come strumento trasformativo per un mondo migliore.
Una selezione dei poster è stata inclusa nella pubblicazione Posters for Human Kind, annual dell'edizione 2023, che presenta oltre 180 visual artist oltre a un'introduzione sul ruolo del messaggio tipografico nella società contemporanea a cura di Debora Manetti e Shrishti Vajpai, autrici del progetto.
Tra gli autori: Tina Touli, Leonardoworx, David John Walker, Rachel Denti, Nathan Bell, Momentum Worldwide Canada, Ibrahim Zaiki, Nikolaas Kotzé, Wedzicka e altri.
Le opere selezionate dalle edizioni di Fight for Kindness sono oggetto di una esposizione globale, simultanea e multi-location per celebrare la Giornata Mondiale della Gentilezza, il 13 Novembre.
Il progetto non a scopo di lucro è sponsorizzato dalla fonderia di caratteri italiana Zetafonts insieme a partner di rilievo come Type Directors Club, D&AD, ADCI, Art Directors Club of Europe (ora parte di The One Club), OFFF Festival, Print Mag, Slanted, Art &Found, Aiap AWDA, Typeroom, C2A, Indigo Awards, Communication Arts, DNA Paris, People of Print e altri.
La nuova call è aperta, e la deadline è il 31 maggio 2024.
Giovedì 23 le mostre in Milano Certosa District saranno aperte dalle 13.30 alle 18.00
School of Non-Knowledge Exhibition
Bringing together projects from thirty different universities, design schools and design groups from all over the world, the Scuola del Non Sapere exhibition at BIG, Biennale Internazionale Grafica, is a small extract from this enormous confrontation with all the things we don't know, what we don't want to know, and what we have voluntarily or involuntarily forgotten. At a time when the world's leaders continue to assert that they don't know, it's up to designers to make these uncertainties intelligible, as well as to reveal these pretenses, to represent them, to make them explicit, and to consider them as a necessary basis for any truly democratic debate, as well as for any creation. The exposition presents several of this pedagogical panels done by the students of Communication and Graphic Design Area of NABA, Nuova Accademia di Belle Arti.
https://civic-city.org/nonsapere/
Curated by the Communication and Graphic Design Area of NABA, Nuova Accademia di Belle Arti and by Ruedi & Vera Baur and Susanna Cerri, Civic-City.
Lazy Dog Press è una casa editrice indipendente, nata nel 2012 a Milano.
Il nome deriva dal famoso pangramma: «The quick brown fox jumps over the lazy dog», una frase di senso compiuto che contiene l'intero alfabeto. Il catalogo è dedicato alla cultura visuale, con testi di calligrafia, illustrazione, fotografia, architettura, tipografia e design, oltre a saggi sugli stessi argomenti. I libri sono disegnati e realizzati con cura sartoriale e particolare attenzione alla scelta dei materiali, dei contenuti, alla produzione e soprattutto allo stile grafico. Tra gli autori pubblicati figurano Aoi Huber Kono, Beppe Giacobbe, Bob Noorda, Cesare Leonardi, Franca Stagi, Charles H. Traub, Elisa Talentino, Francesco Dondina, Franco Fontana, Franco Matticchio, Guido Scarabottolo, Luca Barcellona, Gus Powell, Gusmano Cesaretti, James Clough, Jost Hochuli, Katsumi Komagata, Lorenzo Mattotti, Olimpia Zagnoli, Pino Tovaglia e Riccardo Olocco.
Giovedì 23 le mostre in Milano Certosa District saranno aperte dalle 13.30 alle 18.00
Monotype condividerà omaggi di design con i partecipanti nel corso dell'evento.
I caratteri e le tecnologie di Monotype sono progettati per consentire l'espressione creativa. Dispongono di una libreria di oltre 150.000 font provenienti dai type designer e dalle fonderie più celebri e dotate del mondo. La loro libreria include alcuni dei font più famosi e ampiamente utilizzati, come le famiglie di caratteri Helvetica®, Univers® e Frutiger®, oltre a nuovi font innovativi come Posterama e Masqualero. Nelle mani dei designer i loro caratteri tipografici fioriscono, diventando veicolo di forme di espressione innovative, poetiche e di idee.
Visita il loro tavolo per saperne di più!
Giovedì 23 le mostre in Milano Certosa District saranno aperte dalle 13.30 alle 18.00
Aiap BIG Community 2024 è un evento promosso da AIAP, aperto a grafici e designer soci, il cui scopo è individuare e dare visibilità ad una selezione dei più rilevanti progetti di comunicazione visiva, e di accrescere il senso di comunità (crescita collettiva, scambio, riflessione, studio, sperimentazione, innovazione) del design della comunicazione. E’ anche la mise en scène dell’oggetto di comunicazione: i progettisti selezionati, ed eventualmente la loro Committenza, saranno invitati a presentare a rotazione il loro lavoro in 10 minuti di tempo ciascuno, di fronte a un pubblico in continuo movimento. Un momento d’incontro che mette in luce contenuti e motivazioni, spesso rivelando un mondo nascosto: il retroscena del risultato finale, fatto di fermenti e impulsi, di dialogo con la committenza, di intuizioni ed evoluzioni inaspettate.
Miscela è il salotto AWDA nel Certosa Design District dove si può partecipare liberamente a brevi incontri con attivist*, femminist*, designer e progettist*, per dialogare insieme e scambiarsi idee in un'atmosfera informale e stimolante.
Proprio come una miscela di caffè pregiati dà vita a un aroma intenso e sfaccettato, così i nostri incontri di Miscela mescoleranno esperienze e punti di vista su temi del nostro tempo.
Lo sponsor ufficiale di Miscela è MOAK, partner di BIG e rinomato produttore di caffè italiano, che fornirà ad AWDA la possibilità di offrire un momento di pausa e di ricarica degustando un caffè d'eccellenza durante le chiacchierate.
Segui il programma giornaliero sui social AWDA, unisciti alla Miscela e noi ti offriamo un caffè!
Venerdì 24 Maggio ore 11:00 — Incontro con Partecipanti AWDA 5th
Venerdì 24 Maggio ore 15:00 — Incontro con Sambu Buffa - Marketing inclusivo e plurale
Sabato 25 Maggio ore 11:00 — Incontro con Giulia Bardelli - Studio ButMaybe
Sabato 25 Maggio ore 15:00 — Incontro con Gianluca Seta - Lanifico Leo
Domenica 26 Maggio ore 11:00 — Incontro con Cláudia Alexandrino - Illustrations Ladies Milano
Domenica 26 Maggio ore 15:00 — Incontro con Paolo Iabichino - Iabicus
Presentazione dei progetti vincitori della mostra Neologia.
Il talk ha l’obiettivo di mettere in relazione il lavoro del grafico con quello di uno chef, concentrandosi sulla cultura del cibo in generale, con l’uso di parole come ingredienti/materia prima — preparazione/impostazione — servizio — economia...
Con il nome "library music" si intendono tutti quei dischi creati appositamente per tv e per le radio, destinata alla sincronizzazione e al commento di documentari, pubblicità e programmi di tutti i tipi. Musica dei generi più disparati, dal jazz al funk più spinto, spesso composto da musicisti di alta caratura che operavano sotto pseudonimi, e terreno ideale per i musicisti, dare sfogo alle più incredibili e libere sperimentazioni. Non essendo dischi destinati al commercio, i vinili originali del periodo ’70-’80 sono oggi rari oggetti ricercati dai collezionisti, ma vengono anche ristampate e ascoltate dalle nuove generazioni. Luca Barcellona e Andrea Fabrizii, entrambi appassionati conoscitori di questo genere, ci accompagnano alla scoperta del meraviglioso mondo delle library, che oltre ad essere protagoniste della mostra dedicata alla grafica delle copertine, ci sveleranno segreti e retroscena di questo mondo sommerso e affascinante, seguito da un Dj Set in vinile in cui selezioneranno i pezzi migliori direttamente dalle loro collezioni personali. Da non perdere!
La conferenza di Barnbrook abbraccerà più di 35 anni di lavoro, con particolare attenzione alle sue collaborazioni con David Bowie per le copertine di album come The Next Day e Blackstar. Esplorerà anche la questione se i designer possano influenzare il cambiamento della società attraverso il loro lavoro, evidenziando i suoi contributi al collettivo anti-pubblicità Adbusters. Inoltre approfondirà le sue prime incursioni nel design dei caratteri digitali parlando della sua creazione del carattere "Mason", pubblicato da Emigre e diventato uno dei font più utilizzati dell'epoca.
A cura dell'Area Communication and Graphic Design di NABA, Nuova Accademia di Belle Arti.
L'incontro sarà in lingua inglese.
Dj Set di Luca Barcellona e Andrea Fabrizii a seguito del talk Library Music: un viaggio nella musica oscura e sconosciuta
Ben Ditto sfugge certamente alle categorie che descrivono le professioni del visual design. E ad un tempo potrebbe comprenderne molte, — creative director, designer, stylist, artista, illustratore, editore, regista — eppure non avrebbe senso legarlo ad alcuna di queste etichette. È decisamente uno sperimentatore, visionario, eclettico, provocatore. Anche ricercare nelle sue origini inglesi una chiave interpretava sarebbe un fallimento, se si continuasse ad applicare la logica del design o dell’art direction. Più che ad Alan Fletcher o a Peter Saville, dovremmo pensare a Genesis P. Orridge o a Frank Zappa. Ben sarà eccezionalmente presente a Milano per raccontarci meglio quello che fa, come lo fa e per svelarci qualche mistero anche sul perché.
Il rapporto tra designer, progetto e committente. Un’occasione per riflettere sulle inevitabili discrepanze tra ideazione e realizzazione, e sulla necessità di riconoscere e affrontare il dispiacere come parte integrante del processo di design.
Tra le maggiori cause della scarsa accessibilità dei sistemi di segnaletica attuali ricorre il modello generalista riferito all’utente medio, una mancata comunicazione nella progettazione degli spazi pubblici e “non luoghi”. A partire da una genesi culturale delle pratiche di esclusione, il talk affronta il necessario cambio di paradigma nella progettazione di sistemi di segnaletica/ wayfinding inclusivi.
A cura dell’Area Communication and Graphic Design di NABA, Nuova Accademia di Belle Arti.
Un esempio di economia circolare e creatività: da una grande mostra a Palazzo Reale un’alleanza tra un’azienda, un designer, otto artisti e la fondazione Healthy Seas.
Con Maria Giovanna Sandrini (Aquafil) e Samara Croci (Healthy Seas).
La tipografia ci comunica sempre qualcosa. Questo incontro con Sina Otto di Monotype è un'opportunità per avere una visione globale delle tendenze della tipografia e del design.
Cosa ci diranno i caratteri tipografici nel 2024? Il rapporto Type Trends di Monotype dell'anno corrente celebra l'universalità della tipografia, presentando una collezione di design innovativi che riflettono il nostro mondo in continua evoluzione. Sina Otto presenta i progetti presentati nel rapporto Type Trends da agenzie, designer e fonderie di tutto il mondo.
L'incontro sarà in lingua inglese.
Il talk racconterà il processo progettuale e le ragioni dietro a progetti di data visualization con diverse motivazioni e caratteristiche. Il focus sarà sui linguaggi visivi utilizzati per dare forma a informazioni e storie, con alcune riflessioni su come le parole visive usate nella data visualization possano essere vive e — in alcuni casi — politiche.
IGPDecaux lancia la sua seconda edizione di IGPDecaux Graphic Award, il contest dedicato ai creativi a cui viene chiesto di realizzare un elaborato grafico multimediale che interpreti il tema, in linea con la mission aziendale, “Spazi di vita sostenibili per la città e i suoi cittadini – climate action edition”. Le tre opere vincitrici riceveranno un premio in denaro e saranno esposte per un anno su spazi di comunicazione Out Of Home in tutta in Italia.
Il Gruppo Banca Investis partecipa alla BIG proseguendo il suo percorso nel design e sostenendo la creatività. Sarà annunciato un contest dedicato ai giovani designer. L'iniziativa mira a scoprire e valorizzare i talenti emergenti del design, offrendo loro un'opportunità unica per esprimere la propria visione innovativa e mettendo a disposizione spazi unici e di grande visibilità.
Cento incontri, fortuiti e inattesi, voluti e desiderati, attraverso cui si delinea per aneddoti e immagini la biografia di Armando Milani, designer di fama internazionale, e che maggiormente hanno influenzato il suo lavoro e ispirato le sue scelte creative. A fianco alla storia di ogni incontro troviamo una foto o un lavoro in relazione al personaggio, in perfetta sintonia con lo stile espressivo di Milani: comunicare un messaggio immediato, che seduca l’occhio per arrivare al cuore. Le mollette di Vico Magistretti, le ciliegie per Jack Nicholson, il buon anno sulla spiaggia da Paul McCartney, i gol di Pelè, la stretta di mano di Muhammad Ali, i mercati di Alberto Sordi e i marinai ubriachi di Umberto Eco. Milani che balla con Mariangela Melato e sua moglie in valzer con Saul Steinberg. Ne emerge un mosaico disseminato di storie, che permette di andare in profondità non solo su quella che è la biografia di Armando Milani, ma anche sul messaggio che vuole darci, che contraddistingue le caratteristiche fondanti della sua ricerca espressiva: alla base degli incontri l’etica, l’amicizia, il desiderio e la necessità di comunicare. È anche per questo che il suo segno grafico è così speciale, perché va all’essenza delle cose, diventando così indelebile e fuori dal tempo.
Hotpot è un progetto di Parco Gallery: una pubblicazione bimestrale sulla ricerca, la teoria e la storia del graphic design. Ogni due mesi un nuovo articolo a cura di personalità internazionali del mondo del design viene condiviso tramite newsletter e reso poi fruibile gratuitamente online. Le prime due figure coinvolte sono Davide Fornari, che approfondisce il legame tra la tradizione grafica svizzera e quella italiana, e Vera Sacchetti, la cui riflessione si concentra sul ruolo della donna nell’ambito del design nel corso della storia.
Fontstand, in collaborazione con BIG, porta a Milano un'estensione del suo ciclo di conferenze internazionali sulla tipografia.
Cinque relatori provenienti da rinomate fonderie italiane e membri di Fontstand condivideranno il palco in queste tre ore di conferenze su caratteri e tipografia. Presentata da Silvana Amato, Presidente di AGI Italia, la conferenza prevede gli interventi di Beatrice D'Agostino, Matteo Bologna (muccaTypo), Cosimo Lorenzo Pancini (Zetafonts), Andrea Amato (CAST) e Giulio Galli (CAST), con una breve introduzione del socio di Fontstand Andrej Krátky.
Progettare caratteri significa mettere a disposizione dei designer strumenti di comunicazione. Significa anche costruire delle segni pensati per la lettura: ma le scelte dei type designer influenzano la lettura? Possiamo davvero progettare qualcosa che garantisca una leggibilità ottimale e nello stesso tempo siano forme comunicative? Dagli studi sulla leggibilità alla tradizione tipografica, un percorso che lascia aperte ai designer infinite possibilità.
I caratteri sono definiti da variabili che nella loro infinita combinazione danno vita a lettere e forme sempre diverse. Cosa succede quando entra in gioco un parametro non convenzionale? La tipografia non convenzionale può diventare un metodo di insegnamento per progettisti che si avvicinano per la prima volta al mondo del type design.
Brandizzare una sala ristorazione con più di 14 locali, oltre 400 prodotti e un mercato e negozio di alimentari, usando solamente un font e senza renderlo noioso. Un singolo font può avere un incredibile potenziale di costruzione del marchio, specialmente se spinto al limite. Non esiste un esempio migliore se non ciò che ha fatto Tin Building con il nuovo marketplace dello chef pluristellato Jean-Georges Vongerichten, presso la ex sede dello storico Fulton Fish Market di New York, con 14 locali tra cui ristoranti e due negozi di alimentari e la vendita di carne, formaggi, pesce e generi alimentari di provenienza locale. I vari marchi e le grafiche celano un unico font attraveso l’esteso complesso, rappresentando una vasta gamma di voci, culture, toni e usi, semplificando come ciascun font abbia applicazioni illimitate che possono aiutare a creare interi mondi. Presentato dal fondatore di Mucca, Matteo Bologna, questo talk sarà incentrato sulla creazione del No Exit Octagonal di Tin Building (un carattere personalizzato ispirato ai venditori del passato del Fulton Fish Market) e il suo ampio e variegato uso attraverso il brand e i sub-brand (dalla segnaletica al digitale al packaging e molto altro), mostrando la potenza e la flessibilità della costruzione di un brand su un unico carattere.
Nel suo talk Lettere per il futuro il creative director di Zetafonts Cosimo Lorenzo Pancini, guiderà il pubblico in un viaggio tipografico, alla ricerca delle passioni e delle ossessioni personali in grado di donare un significato profondo al lavoro del visual designer.
Un resoconto di quello che sta succedendo in un laboratorio di ricerca ad Hasselt (Belgio) riguardo Generative AI e font. Come dialogano le parti in gioco: type designers, data scientists, AI specialists e teorici. Quali sono le tecnologie esplorate, i progetti per gli sviluppi futuri e le riflessioni sul fenomeno, in senso più ampio. E specialmente qual è il punto di vista di un type designer che tende ad odiare i sensazionalismi.
Il concetto novecentesco di Good Design, in tutte le sue diverse articolazioni - funzionalità ben definita, eleganza pulita, semplicità, convenienza - è stato un passo avanti nella progettazione di un mondo migliore, ma era ancora incentrato sui singoli esseri umani e non si occupava della considerazione dell'equità e della sostenibilità che oggi consideriamo imperative. Il design per il bene comune è una dimensione completamente diversa della teoria e della pratica, che esploreremo insieme.
L'evento è su prenotazione obbligatoria.
L’evento – un talk e una selezione di progetti in mostra, svolti da studi/designer italiani – è esclusivamente dedicato all’identità visiva per il mondo dell’industria e dell’impresa di servizi.
L’obiettivo è duplice: da un lato illustrare il rapporto virtuoso possibile tra la cultura di progetto e le esigenze del committente, dall’altro testimoniare l’operato italiano contemporaneo rispetto al passato periodo aureo – quello tra gli anni ‘50 e ‘90 del secolo scorso – che ha formato in gran parte la tradizione della grafica del nostro Paese, storicamente riconosciuto in tutto il mondo.
La mostra proseguirà fino al 13 giugno.
Questa Tavola rotonda intende riproporre un tema negli ultimi anni non più all’ordine del giorno nel dibattito sulla cultura del progetto.
Qual è oggi lo stato dell’arte del visual design nella corporate identity? Mentre l’immagine coordinata fin dagli albori è stata rappresentativa di gran parte della tradizione grafica italiana, lo scenario degli anni duemila con i cambiamenti epocali e tecnologici che lo caratterizzano, sembra avere dimenticato l’importanza cruciale del suo ruolo nell’economia e nella società.
Interverranno:
Mario Piazza
Storico della Grafica
Docente Politecnico di Milano Dipartimento Design
Anna Carmassi
Project Leader STEAMiamoci
Tavolo Tecnico Nazionale di Confindustria
Carlo Branzaglia
Saggista del Design
Ambassador IED Postgraduate Milano
Vania Mattiola
Avvocato in Proprietà Intellettuale
Antonio Zacchera
Vicepresidente
Associazione Marchi Storici d'Italia
Modera:
Gaetano Grizzanti
Un percorso espositivo che mette in luce come nasce e si sviluppa il disegno dei libri, che nel caso specifico di Silvana Amato si centra su un processo creativo che unisce idea e materialità su uno stesso piano, recuperando così un principio di artigianalità raffinata affiancato a una costante ricerca culturale. Una progettualità attenta alla situazione specifica ma anche creatrice di piccole grandi opere fantastiche di notevole poesia e sensibilità. In mostra una cinquantina di stampe di copertine delle collane di libri da lei curate per varie case editrici o istituti culturali (Laterza, 66thand2nd, Nuova consonanza, e così via) sono accompagnate dalle relative didascalie visive che le descrivono dal punto di vista della grafica. Sono inoltre esposti altri progetti editoriali in cui si esprimono le potenzialità della sperimentazione intorno alla forma della scrittura, oggetti che offrono uno sguardo a tutto tondo sulla ricerca grafica sempre curiosa e attenta della designer.
La mostra proseguirà fino al 30 maggio.
Partendo dall'importanza di valorizzare una realtà paragonabile a quella di un archivio o una collezione museale, ho riflettuto su come vorrei creare una conversazione portata avanti da un personaggio unico che racchiude molteplici forme creative: "Osvaldo Cavandoli". Tralasciando volutamente le pur inevitabili tentazioni di 'suggestione nostalgica', lo scopo di questo evento è di far esplorare il lavoro di Osvaldo, una risorsa inesauribile uno stimolo per le nuove generazioni di creatori di immagini, una fonte di ispirazione soprattutto per la sua magistrale invenzione del personaggio “La linea”, creatura ingenua e irascibile diventata di fatto una figura dell’immaginario collettivo. La mostra si pone quale invito non solo a riconoscere la vita e la storia di uno dei grandi "Artigiani" della tradizione artistica e culturale italiana ma anche, e soprattutto, a testimoniare la transizione di Osvaldo dagli accurati e pazienti arrangiamenti tecnici e stilistici dell'esperienza di Pupilandia fino a quel perfetto connubio di energia picto-fono-cinetica che si incarnerà in uno dei personaggi più iconici, universali e popolari dell'universo grafico globale: la Linea.
La mostra vuole essere un viaggio di conoscenza e riflessione. Eminenti storici e studiosi di cinema d’animazione sono unanimi nell'attribuire all’opera di Osvaldo Cavandoli una importanza esiziale per l’evoluzione di questo particolare linguaggio: tra questi, il professor Giannalberto Bendazzi, che fu anche caro amico dell'artista e testimone di alcune fasi del suo processo creativo, e che fu tra i primi a evidenziare come il personaggio della Linea, nella sua modernità, rimanda subliminalmente alle origini stesse dell'Animazione, compreso il rapporto di amore/odio con la Mano demiurga che le dona vita. Oltre a dare continuità alla conoscenza dell’operato di Osvaldo, ho avuto modo di intraprendere una ricerca di trasformazione su un processo interpretativo che indurrà lo spettatore ad osservare un altro aspetto di questa storia, vale a dire "La Linea che" assume una forma umana attraverso un atto performativo. "Non so cosa sia l'eternità, se si possa lasciare un'impronta per sempre, ma so che le opere permangano ben oltre l'abbandono dei creatori. Omaggiare tali opere rimaste 'orfane' dei propri padri, è un modo di prolungare le vite attraverso le generazioni presenti e future. Osvaldo Cavandoli ha avuto un'idea, che possiamo senz'altro definire geniale nella sua apparente semplicità e nella capacità universale di sintetizzare in sé stessa qualcosa che noi tutti sentiamo in modo intangibile, ma che stentiamo a rivedere al di fuori di noi nel concreto quotidiano." È riuscito a raccontare una storia che viviamo intimamente al nostro interno, in quel luogo in cui non vi sono parole - o forse, solo il grammelot altrettanto geniale di Carlo Bonomi, unica voce possibile della Linea - ma emozioni intrecciate.
La mostra proseguirà fino al 13 giugno.
Modera Anna Dusi Curatrice con la partecipazione di: Sergio Cavandoli, Eric Rittatore, blogger esperto di animazione, Piero Tonin, Illustratore, fumettista e animatore, e Andrijana Ružić, storica del cinema d’animazione.
Ideato e creato da Anna Dusi. Compositore Camilo Angeles. Co-scrittrice Sofia Palermo con la collaborazione creativa di Monica Dusi e Sofia Casprini, interprete e coreografa delle Linea.
La Linea prenderà forma umana attraverso un atto teatrale, un’opera che sia vissuta e colta nella sua complessità nonché completezza. Lo spettatore avrà l’opportunità di immergersi nel linguaggio permeabile, attraversabile della linea all‘interno del museo del design.
5 professionisti del settore indagheranno quanto la pubblicità e le campagne di comunicazione contribuiscono alla costruzione di un immaginario condiviso e che potenzialità hanno di contrastare gli stereotipi. Verranno esplorati i vari modi in cui rappresentare la D&I, incoraggiando il designer ad adottare un approccio inclusivo ispirato ai principi del design for all, per declinare, tradurre e abilitare all’inclusione i diversi messaggi di comunicazione.
Intervengono:
Denis Lo Piparo
Laura la Ferla
Direttore relazioni esterne e comunicazione ATM
Marco Mascheroni
Executive Creative Director - Uniting
Valeria Bucchetti
Professore di Desing Politecnico di Milano.
Flavia Brevi
Capa comunicazione Fondazione Libellula
Valeria Bucchetti, Cinzia Ferrara, Carlo Martino, Paolo Tamborrini, referenti del gruppo di ricerca “Design della comunicazione” di SID (Società Italiana di Design) dialogano sul tema insieme a giovani ricercatori e ricercatrici sulle forme di sperimentazione che l’università promuove a supporto delle linee evolutive della disciplina.
Progetto ed evoluzione della rivista Segnature, divulgata a voce, distribuita a mano.
Racconti sparsi dalla genesi alla sopravvivenza di uno studio di graphic design contemporaneo.
Combinare in modo eccellente prestazioni, estetica e sostenibilità, grazie alle carte speciali per il packaging e la comunicazione, per le applicazioni creative e l'editoria di prestigio. Tutto questo è Fedrigoni Special Papers.
Come rintracciare e fare emergere nella storia della grafica la voce di utenti, fruitori e consumatori? Quali artefatti, quali racconti e memorie vengono alla luce quando la ricostruzione storica del design diventa pubblica o sociale? Negli ultimi decenni, anche grazie alle possibilità offerte dal digitale e dalla rete, è cresciuta l’attenzione verso approcci storici più inclusivi, verso pratiche partecipative di archiviazione, verso piattaforme di divulgazione capaci di raggiungere un pubblico più ampio. In questa conversazione, promossa da AIS/Design per il ciclo Dentro le storie del design, Michele Galluzzo e Carlo Vinti, storici della grafica, si confrontano sui rischi e sulle opportunità di queste nuove prospettive, presentando e discutendo alcune esperienze già compiute in tal senso. Modera Maddalena Dalla Mura.
«Il libro che sta davanti a voi e che ho sfogliato più volte credo vada letto come un sistema di associazioni proposta dall’autore e da scoprire lentamente; come nel volume, invece di proporre una indagine storica e analizzare in ordine cronologico la ricerca di Cresci, si propone un percorso diramato, articolato, denso di parentesi e nessi interni, associazioni di immagini e di modelli di lettura del reale.» (A.C. Quintavalle)
Segni migranti è la traccia grafica del segno-disegno, che convive con la realtà storica della condizione umana, ma anche con quella del migrante contemporaneo. Lasciare il Segno indica la potenza di un’azione e di un’idea convincente e forte.
Il libro di Mario Cresci contiene storie in forma di segni significanti e si presenta come un archivio di immagini personali e collettive che sono la cartina di tornasole, che vogliono funzionare come specchio che rifletta le ricerche di senso che seguono i tempi e le esperienze vissute nei singoli contesti sociali, dentro la comunità e dentro alle cose.
Il libro presenta, in 264 pagine, i progetti grafici realizzati dal 1968 al 2023 per il Piccolo Teatro e la Scala, le grandi mostre a Palazzo Reale, gli eventi culturali, i musei, le aziende dell’arredamento e importanti aziende nel settore privato. Ne risulta quindi una testimonianza visiva, attraverso gli strumenti di comunicazione, di un periodo, la seconda metà del secolo scorso fino ai primi decenni del 2000, molto importante per le attività di carattere culturale della città.
Esiste un profondo rapporto fra abito, corpo e memoria. Tale legame si intreccia al gesto di abitare lo spazio, di lasciar segni, di scrivere e comunicare, di dire e scomparire, tacere. L'abito è una traccia trasversale, raccontabile, cui dar parola e parole poetiche. Il testo riannoda, percorrendo il filo nascosto della poetica del quotidiano, i segni linguistici profondi delle cose ad una fenomenologia sensibile e condivisibile dell'abito come pratica dell'abitare e del vestire, e con valore d'intimità lo stare al mondo. Il filo nascosto che ci lega alla terra, ai nostri legami, permette di esplicitare e confermare una pratica di riflessione atta a svolgersi all'interno del concetto e nelle forme della trama, che diviene un'esperienza di apprendimento, di espressione estetica, ma soprattutto una possibilità di visione e di ri-significazione. Il filo nascosto tra gli abiti ci conduce attraverso trame di pensiero ed esperienza di un territorio del pedagogico che possiede la vocazione dell'orlo, la possibilità di dare voce, dimora e corpo ad un invisibile eppure sensibile (ed educabile) "senso del dar senso". Apparentemente muti, i tessuti del nostro vestire e svestirci, gli abiti e le abitudini dei nostri pensieri e delle nostre emozioni rivelano, ad un ascolto poetico e narrativo, lo sconfinato valore memoriale, progettuale e relazionale della materialità e dell'immaterialità pedagogica. Il libro parla a chi sia interessato a dare parole sensibili al visibile e all'invisibile pedagogico e permette, a chi voglia ascoltare la voce delle cose, di esperire, attraverso fili, trame e nessi, tutta la consistenza materica del fare, l'artigianalità di un'operatività pedagogico-riflessiva che dia sostanza ad una filosofia dell'educazione come pratica di vita pensata.
Bob Noorda (Amsterdam 1927-Milano 2010) si stabilisce a Milano nei primi anni Cinquanta per dare inizio a una carriera che lo porterà ai vertici del design mondiale. In questa città il giovane Noorda si avvicinerà alle grandi aziende attive nel dopoguerra e inizierà a intessere relazioni con le maggiori personalità milanesi in ambito industriale, editoriale e accademico. Nei primi anni Sessanta condividerà lo studio con Massimo Vignelli e successivamente dirigerà la sede milanese di Unimark International. A Milano si sposerà e metterà su famiglia così come dirigerà il suo studio fino al 2010. Bob Noorda si riteneva un milanese doc anche se di nazionalità olandese e a Milano ha dedicato grandi progetti che ancora oggi sono sotto gli occhi di tutti come la linea 1 della metropolitana, il marchio della Mondadori e della Feltrinelli o il marchio del banco di Desio.
Gianluigi Colin, uno dei membri fondatori del supplemento culturale del Corriere della Sera illustra la genesi di un progetto di dialogo tra arte e giornalismo, unico nel panorama internazionale.
Presentazione di Grafica Magazine, rivista cartacea trimestrale che ha come argomento il design grafico e le discipline che ruotano intorno al mondo della comunicazione visiva. Il primo numero uscirà a settembre 2024. Si parlerà del futuro dei giornali e di editoria indipendente.
Lectio promossa da Hoepli in occasione di Biennale Internazionale Grafica.
Attraverso una selezione di progetti e workshop, le fondatrici di studio òbelo Claude Marzotto e Maia Sambonet esplorano le diverse forme di relazione tra immagini e parole nella tessitura di un discorso visivo che tiene insieme luoghi e tempi eterogenei — partendo dal libro per arrivare a parlare anche di spazi espositivi, laboratori, mostre.
òbelo è uno studio di graphic design attivo nel campo editoriale, della comunicazione culturale e della formazione.
Partendo da una riflessione sul libro di Massimo Mantellini Dieci splendidi oggetti morti, il workshop si propone di seguire la traiettoria di alcuni oggetti che sono cambiati sotto i nostri occhi: dalle mappe al telefono, dalla penna alla lettera, dalla macchina fotografica ai giornali. I partecipanti saranno accompagnati nella scoperta di alcuni oggetti presenti in ADI Design Museum e successivamente, attraverso la tecnica artistica del collage, realizzeranno dei manifesti ispirati ai lavori di grandi artisti.
La Società Nebiolo di Torino è stata la più importante fonderia italiana di caratteri da stampa. Fra gli anni trenta e settanta del Novecento, il suo Studio artistico — guidato da Giulio Da Milano, Alessandro Butti e Aldo Novarese — ha progettato caratteri che hanno segnato la storia della grafica italiana e non solo. Una prima valutazione critica del patrimonio storico aziendale, resa finora poco agevole dalla dispersione degli archivi, è stata affrontata nel convegno internazionale Fonderia Caratteri Nebiolo, 1878–1978. Nuovi studi critici tenuto nel settembre 2021 a Torino. A organizzare il convegno e curare la recente pubblicazione degli atti è stato il gruppo Nebiolo History Project (NHP) — composto da Alessandro Colizzi, Riccardo Olocco, James Clough, Riccardo De Franceschi, Marta Bernstein e Massimo Gonzato. La pubblicazione degli atti (Lazy Dog Press, 2023) rende finalmente disponibile un’ampia panoramica delle ricerche più aggiornate su aspetti finora poco indagati della storica azienda torinese. Rivolto a studiosi, grafici, type designer, tipografi e tipofili in genere, ricco di immagini e testimonianze ben documentate, il volume Fonderia Caratteri Nebiolo, 1878–1978. Nuovi studi critici raccoglie i contributi in lingua originale dei relatori italiani e stranieri intervenuti ed è destinato a dare nuovo impulso alla ricerca storica sulla Nebiolo.
La mostra intende indagare il tema della distanza: un concetto fluido e dinamico che si configura in molteplici forme, relazioni e approssimazioni. Empatia, rapporti sociali, iper-connessione, visioni microscopiche o macroscopiche sono solo alcune delle declinazioni su cui i docenti e gli studenti di comunicazione visiva di Unirsm Design hanno lavorato, interrogandosi sulla natura delle relazioni interpersonali e interspecie. In un dialogo tra l’artefatto visivo e lo spettatore, si apre un universo di riflessioni e interrogativi sulla società contemporanea e sulla sua capacità di connettersi veramente, al di là delle distanze che ci separano.
La mostra sarà inoltre arricchita da un contributo di Alessandro Bergonzoni, straordinario attore e artista, dal titolo: Per stare e non distare (vite da vicino di cose).
Dal 1991 al 2019 Italo Lupi cura il calendario per le Grafiche Mariano. Grazie alla lungimiranza del committente, la tipografia della Brianza diretta da Giorgio Anzani e Luigino Songia, Lupi esplora la qualità tecnica dello stampatore attraverso il proprio divagare curioso. Dalla tipografia alla fotografia, dagli omaggi ai maestri del design italiano ai vari registri visivi amati: giochi, libretti d’istruzioni, cartelli stradali. I calendari costituiscono pertanto un vocabolario intimo della grafica di Italo Lupi, capace di tenere insieme l’occhio dell’architetto – quando nel calendario del 2009 omaggia alcune delle città mondiali più amate in forma di info grafica – e lo sguardo del grafico tra cocktail pop a rigori tipografici. L’avvicendarsi dei mesi, anno dopo anno, svela il linguaggio visivo di Italo Lupi, in gran parte costituito da divagazioni sui più diversi repertori visivi così come dalla propria generosa curiosità umana e culturale.
Il workshop propone la creazione di un abecedario analogico per esplorare il concetto di distanza inteso non solo come separazione tra input iniziale e output finale ma anche come una riflessione sulla distanza tra gesto e strumento. Lavorando insieme i partecipanti sono guidati in un percorso di esplorazione creativa, utilizzando tecniche e materiali diversi per generare ogni lettera dell'alfabeto, in un processo completamente gestuale.
Attraverso questa pratica, si esplora la relazione tra il progetto immaginato, il gesto creativo, lo strumento utilizzato e il risultato tangibile dove la distanza tra il movimento delle mani e la forma finale delle lettere diventa una metafora potente per esaminare la distanza tra il nostro processo mentale e il risultato concreto della nostra creatività e quindi la nostra percezione del mondo.
Politecnico di Milano - Dipartimento di Design
Via Durando 10, Edificio B7, aula workshop, 1° piano.
Pausa pranzo dalle 12.30 alle 14.30
Cosa significa essere underground? Quali sono i segnali visivi che comunicano una natura indipendente, clandestina, sperimentale e DISTANTE dal sistema e dai normali canali di distribuzione? Partendo dal nostro luogo sotterraneo cercheremo indizi, metafore, segni, simboli e li raccoglieremo con tecniche varie, per realizzare tutti insieme un oggetto editoriale collettivo.
Lo spazio è uno strumento di comunicazione, non solo per le sue qualità intrinseche, ma anche in base alla percezione e ai movimenti di chi lo abita: fattori che possiamo identificare e orientare. Il workshop avrà come scopo la progettazione dell’identità del luogo dove si svolge l’esposizione, in relazione agli spostamenti dentro quello spazio oppure verso quello spazio. Le segnaletiche saranno realizzate su grande formato, a mano, con vernici o spray, su supporti da definire (pavimenti, pareti, teli, rotoli di carta, lenzuola,...). Si identificherà un codice da realizzare con stencil nei grandi formati a disposizione e si andrà alla ricerca di un’identità che si basa su canoni poco convenzionali.
Tra Huber e Steiner c’è stata una grande relazione professionale e una profonda amicizia, nata soprattutto durante gli anni della Resistenza partigiana. Sullo sfondo di queste vicende personali si ripercorre l’antica relazione tra le due nazioni che per molti anni hanno condiviso la stessa cultura e le stesse esperienze nell’ambito della progettazione grafica e più in generale delle culture visive.
L’incontro è sviluppato in tre momenti connessi che intendono condividere, soprattutto con i giovani professionisti e studenti, una metodologia di ricerca e di progetto che abbia come punto di partenza documenti grafici e fonti documentarie. L’incontro si svolge e prende avvio dalle collezioni della Civica Raccolta di Stampe A. Bertarelli per poi presentare recenti pubblicazioni, ricerche e mostre che affrontano la questione delle fonti con metodi e prospettive diverse: la collana Antologia di cultura grafica di Lazy Dog Press, il progetto The Sources of Jan Tschichold’s “the New Typography” di ECAL, e IDA Investigating Digital Archives, un progetto di ISIA Urbino sulle fonti documentarie per la comunicazione visiva disponibili in rete
Museum Seed. The Futurability of Cultural Places è il titolo del nuovo libro firmato e progettato da Ico Migliore e Mara Servetto (Migliore+Servetto), edito da Electa con il supporto dell’Istituto di Cultura Italiana a Seoul, che offre una visione sul futuro del progetto di architettura e di design degli interni per gli spazi di cultura. Come un seme, il museo cresce, si trasforma e si estende in una sua versione “aumentata”, in costante evoluzione, che muovendosi tra conservazione e narrazione si apre a forme di accessibilità e inclusione inedite. Abitare gli spazi di cultura richiede oggi una nuova progettualità capace di integrare progetto di architettura, design e grafica nell’incontro con l’evoluzione delle tecnologie, delle neuroscienze e dell’intelligenza artificiale. Attingendo alla lunga ricerca e pratica che lo Studio ha sviluppato negli anni di attività, il volume mira ad ampliare l’indagine chiamando a raccolta molteplici voci del mondo della cultura: direttori, curatori, collezionisti, accademici, architetti, designer, giornalisti, psicologi si confrontano sul tema del futuro degli spazi per la cultura.
Partendo da una riflessione sul libro di Massimo Mantellini Dieci splendidi oggetti morti (Einaudi, 2020), il workshop si propone di seguire la traiettoria di alcuni oggetti che sono cambiati sotto i nostri occhi: dalle mappe al telefono, dalla penna alla lettera, dalla
macchina fotografica ai giornali. In modo particolare i partecipanti esploreranno l'oggetto Mappa e insieme all'esperta realizzeranno una mappa della loro identità attraverso il segno grafico.
Il workshop organizzato da Big rientra nel palinsesto del Festival delle bambine e dei Bambini promosso dal Comune di Milano.
Il workshop si terrà presso la sala Bertarelli.
Età 6/11 anni.
La mostra di Lorenzo Petrantoni, artista, grafico e illustratore, è dedicata a figure del XIX e XX secolo, rivisitate con uno sguardo attento e innovativo.
L'artista dà nuova vita e nuovi significati a immagini che altrimenti sarebbero sepolte tra le pagine di antichi volumi, trasformandole in vere e proprie icone del presente.
Sono lavori fuori dal tempo, realizzati su bandiere, stampe e altri oggetti.
La mostra rappresenta un'opportunità unica per immergersi nell'universo creativo di Lorenzo Petrantoni, esplorando le sue affascinanti reinterpretazioni del passato e scoprendo il suo contributo all'arte contemporanea.
La mostra proseguirà fino al 31 maggio.
Questo incontro, con la partecipazione di tre importanti grafici italiani, sarà rivolto alle influenze che Folon ha avuto sulla grafica italiana a partire dagli anni ’70 e alla poetica della sua comunicazione.
L’esposizione Folon over the rainbow comprende tutti gli acquarelli originali realizzati per il volume L’uomo invisibile di H.G.Wells, Nuages 1992, alcuni acquarelli del volume Favole di La Fontaine, Nuages, 1996, una serie di acqueforti-acquetinte, una scelta di manifesti, una sezione dedicata alle lettere e alle cartoline che Folon inviava all’amica Cristina e alcune sculture. La mostra è realizzata in armonia con il libro e segue quindi vari periodi dell’opera dell’Autore.
Sulla base della sua più che ventennale amicizia con Giorgio Lucini, uno dei maestri della tipografia del Novecento, Andrea Kerbaker organizza alla Kasa Dei Libri un’antologica di tanti suoi lavori, sempre caratterizzati dall’altissima qualità unita a una sana voglia di cogliere gli aspetti ironici e gioiosi della vita.
La mostra inaugurerà il 15 maggio e proseguirà fino al 2 giugno.
Giovedì 23 | 15.00 — 20.00
Venerdì 24 | 10.00 — 20.00
Sabato 25 | 14.00 — 20.00
Domenica 26 | 10.00 — 18.00
I Manifesti Poetici sono un modello di comunicazione condivisa che l’autore, Moreno Gentili, ha inventato più di vent’anni fa e che nel tempo si è strutturato come serie organica di opere germinative in continuo divenire, a partire de quel primo unico gesto/azione di fare della parola forma; una concatenazione di parole e frasi brevi, inanellate in un’unica iperbolica anafora a partire da un codice generatore, come: «Ti amo», «Bevo vivere», o da un imperativo: «Piantala», «Semina», «Servila», ma anche da avverbi di affermazione, come: «sì», «no», ripetuti per 365 volte.
Se l’opera è sintesi, il progetto è un percorso di ricerca e maturazione che ospita e provoca il cambiamento delle modalità creative e la loro attuazione. I manifesti poetici sono un’opera-progetto che vive degli incontri con le persone che scoprono il progetto, acquistano il manifesto e continuano il dialogo con l’artista e le sue parole.
I Manifesti Poetici sono stati esposti negli anni in diversi luoghi della città, dal caffè Cucchi al Teatro Franco Parenti, spazi pubblici di condivisione e scambio secondo la formula cara all’autore di arte come emozione civile, fuori da ogni percorso istituzionale e vicina alla vita delle persone.
In questo corso di due giorni imparerai le basi per la progettazione e la generazione di un font variabile con il software per la progettazione di font Glyphs (solo per Mac). Passa oltre la scelta dello stesso carattere dal menu dei caratteri per creare il tuo!
Nella prima giornata impareremo le basi per disegnare e generare un font e lo useremo in un’app Adobe o in un browser. Nel pomeriggio, aggiungeremo ulteriori lettere al font, imparando come distanziarle, aggiungere segni diacritici e punteggiatura. (È possibile acquistare un biglietto solamente per questa giornata).
Nella seconda giornata aggiungeremo più lettere, progetteremo una versione in grassetto dello stesso carattere, creeremo un font variabile e lo animeremo in un browser.
Alla fine della lezione non avrai probabilmente un font finito, ma sarai a un inizio di tutto rispetto e avrai una conoscenza approfondita di come vengono realizzati i font. E forse diventerai un fanatico del type design. Sei stato avvertito.
23 maggio | Aula C0.4 dalle 9.00 alle 12.30 / aula A0.3 dalle 14.00 alle 17.00
24 maggio | Aula T.1.1 dalle 9.00 alle 17.00
Giovedì 23 | 15.00 — 20.00
Venerdì 24 | 10.00 — 20.00
Sabato 25 | 14.00 — 20.00
Domenica 26 | 10.00 — 18.00
Libro d’artista liberamente ispirato a L’uomo-scatola di Kōbō Abe, nella traduzione di Antonietta Pastore (Einaudi, 1992); contiene 10 incisioni di Cristian Boffelli e Maura Cantamessa, si apre con un breve testo della traduttrice (Bergamo e Tokyo, 2019-2023).
Boffelli e Cantamessa sono artisti italiani, amici incisori da molti anni, che fanno vivere la loro passione per la cultura giapponese e per la stampa d’arte confrontandosi con le parole di Kōbō Abe e il suo romanzo L’uomo-scatola.
La misteriosa semplicità del procedere del testo, fa vivere, dentro una scatola, la timidezza di un uomo nascosto dal mondo e curioso del mondo.
Il linguaggio scelto è quello della stampa d’arte: xilografie, calcografie e serigrafie affiancate o sovrapposte alle parole dell’autore in italiano e in giapponese, alla ricerca di un’immagine nuova, altra, che sappia dire la poesia dei tre autori in dialogo tra loro.
Il libro d’artista, raccolto in una scatola, non rilegato, si sfoglia creando un ritmo di lettura fatto di pieni, vuoti, parole, macchie scure e tracce colorate con l’intento di restituire la poesia dell’essere umano, la sua profonda bellezza.
L’esposizione ripropone matrici e stampe che dialogano tra loro e con il testo scritto. I fogli a stampa appesi alla parete rimandano alla leggerezza delle pagine adattandosi anche al contesto in cui sono esposte.
IL Laboratorio, condotto da Daniele Delfino (artista al quale nel 2018 è stato assegnato il partenariato UNESCO per le opere Uomini Albero e per il progetto L’Orchestra della Natura) e Giovanna Del Grande, artista tessile, intende fornire un’esperienza di Arte Partecipata per divenire co-autori/autrici di un' opera condivisa. Trama e ordito formeranno il nucleo centrale della scultura Uomo Albero proposta da Daniele Delfino, dove sarà evidenziata l’unicità di ogni singola interpretazione. Nel processo creativo scarti tessili intrecciati a materiale vegetale si uniranno a fili, parole, rami d'albero, per creare forma ispirata alla natura e reinterpretare materiale destinato allo smaltimento. La magia dell’Upcycling per un nuovo “Uomo Albero".
Incontro/laboratorio e presentazione della collana Orme Timide per PxC.
Chi progetta in PxC ha un debole per la manualità e se pensa a un libro, oltre a progettarne la tipografia come “calice di cristallo”, si chiede "che carta sceglierò, come la taglierò come la piegherò, come la cucirò?". Questo laboratorio attraverserà i tempi e i modi della creazione di un libro; dal progetto, alla composizione fino alla rilegatura finale.
Il filo rosso è anche quello che unisce e ha fatto incontrare PxC e Orme Timide, all'interno degli ampi intrecci di Trame educative, che con piacere presenta un laboratorio che ci farà entrare nel processo creativo e attraversare la testualità a più voci di un progetto corale. La collana Orme Timide si propone di creare e promuovere una serie di libri d’artista dove a parola scritta, il racconto in prosa o il componimento poetico siano il fulcro narrativo che si rinnoverà a ogni nuova pubblicazione. Parole e immagini (fotografie, collage, illustrazioni serigrafie) si fonderanno nel flusso del racconto. Ogni singolo progetto libro svilupperà ed esalterà questo legame utilizzando formati, materiali e tipi di rilegature sempre diverse, facendo convivere senza vincoli, il mondo analogico e il mondo digitale.
Orme Timide ha pubblicato tre libri d’artista in tiratura limitata/numerata a lotti ognuno composto da 50 copie.
Aperto da martedì a sabato | 10.30 — 13.00 / 14.00 — 19.30
In mostra più di 60 opere di Beppe Giacobbe, molte inedite. Alla serie dei Ritratti accidentali, commentata da Edgardo Franzosini, si aggiungono le collaborazioni per La Lettura dal 2012 ad oggi e altre immagini realizzate per mostre e copertine editoriali.
Un lavoro «sottrattivo ed essenziale» (Franco Achilli dal catalogo della Mostra) che interpretando e traducendo, genera sempre nuove domande e nuove metafore.
«Un’illustrazione c’è anche quando non c’è. Fa sentire la sua necessità, prepara la sua apparizione» (Marco Del Corona dal catalogo della Mostra).
La mostra inaugurerà l'8 maggio e proseguirà fino al 13 luglio.
L’esposizione presenta una selezione di pannelli rappresentativi dei progetti realizzati negli ultimi 15 anni nel corso di Laboratorio Creativo dagli studenti del Triennio in Graphic Design e Art Direction di NABA, Nuova Accademia di Belle Arti, in collaborazione con aziende, associazioni e imprese di fama nazionale e internazionale, tra cui Centri Porsche di Milano, San Benedetto, Venchi, Rolling Stone e molti altri. Il Laboratorio Creativo è nato con il preciso intento di fare da ponte tra il mondo accademico e il mondo professionale, proponendo brief reali agli studenti del terzo anno del Triennio.
In questi tempi di crisi, guerra e incertezza ecologica, il design non può continuare a supportare ciecamente la società consumistica. Ruedi Baur, con l’aiuto di progetti realizzati in varie strutture (Integral designers, 10 milliards humains, Civic city e École du non-savoir), presenterà queste domande riguardo agli atteggiamenti e metodi connessi al design. Il talk verrà moderato da Vincenzo Estremo - Course Leader - PhD in Artistic Practice in NABA, Nuova Accademia di Belle Arti. A cura dell’Area Communication and Graphic Design di NABA, Nuova Accademia di Belle Arti.
Dopo gli Stati generali Il paradigma di Wassily, svoltosi nel 2022 con la partecipazione di ventuno istituzioni dell’alta formazione, BIG chiama le Università e le Scuole di Visual Design a confrontarsi sul tema dell’impatto dell’Intelligenza Artificiale nel percorso di formazione della prossima generazione di Visual designer. La penetrazione accelerata dell’Intelligenza Artificiale nelle pratiche umane come (s)travolgerà il bagaglio culturale, teorico e tecnico dei progettisti che opereranno nella società del futuro? Prepararsi all’impatto...
40 manifesti in mostra, realizzati dalla comunità di studenti di design della comunicazione per essere parte attiva nella lotta contro la violenza di genere, tema di rilevanza sociale, attuale e urgente. Tramite una call for poster i/le giovani progettisti/e hanno avuto modo di far sentire la propria voce mettendo in campo gli strumenti, i metodi e i linguaggi propri della grafica per contrastare e prevenire le molteplici forme di violenza agite dagli uomini contro le donne.
Mostra a cura di Francesca Casnati, Dipartimento di Design, Politecnico di Milano
Progetto a cura di DCxCG - Design della comunicazione per le culture di genere; responsabile scientifico: Valeria Bucchetti, Dipartimento di Design, Politecnico di Milano
La mostra proseguirà fino al 28 giugno.
Attraverso tre dialoghi si propone uno scambio tra diverse generazioni di designer dalla comunicazione per offrire una panoramica sulle molteplici traiettorie professionali degli ultimi vent’anni e per discutere delle trasformazioni della disciplina, tra teoria, formazione e pratica. Un’opportunità per arricchire la propria conoscenza, fare rete, trarre ispirazione. Iniziativa a cura del Corso di Studi in Design della comunicazione, Politecnico di Milano
Bauer apre le porte del Laboratorio tipografico per una visita guidata con dimostrazione di stampa con Veronica Bassini di Anonima Impressori.
Ingresso: libero e gratuito
Il workshop consiste nella rappresentazione di un percorso mettendone in evidenza e in relazione i dati oggettivi (itinerario di google maps, nomi delle vie, numero della carrozza, km percorsi, ecc...) e i dati soggettivi (il balcone in fiore, il manifesto pubblicitario, i nomi dei vicini di posto in metro, le foto dei palazzi che attirano l'attenzione, ecc...). I partecipanti al workshop saranno invitati a raccogliere questi input nel tragitto che faranno per raggiungere la Bauer attraverso reperti, note e foto, utili poi per comporre e stampare lo stradario. Non serve riflessione ma soltanto distrazione.
Numero massimo di partecipanti: 12
Invio CV e portfolio: entro e non oltre 13 maggio, inviando mail a comunicazionevisiva.bauer@afolmet.it
Esiti selezione: 15 maggio
Costo: gratuito
I partecipanti saranno chiamati a realizzare un lettering modulare, entrando in questo modo in contatto con i fondamenti di topografia utili per la progettazione più estesa di un carattere tipografico. Verranno selezionati e forniti moduli che attraverso la scansione da fotocopiatrice/scanner, simulando quindi la tecnica della fotocomposizione, verranno usati per comporre un lettering nuovo.
Numero massimo di partecipanti: 12
Invio CV e portfolio: entro e non oltre 13 maggio, inviando mail a comunicazionevisiva.bauer@afolmet.it
Esiti selezione: 15 maggio
Costo: gratuito
Giovedì 23 | 8.45 — 22.00
Venerdì 24 | 8.45 — 22.00
Sabato 25 | 10.00 — 18.00
La mostra propone una riflessione approfondita che rivela l'importanza cruciale del libro come strumento fondamentale per la diffusione della conoscenza in un futuro incerto, caratterizzato da risorse limitate e conflitti diffusi. In questo ambito l’oggetto cambia forma e innesca un approccio critico nei confronti del contesto attuale, proponendo nuove prospettive per una comprensione più consapevole. Attraverso un'esplorazione dei capitoli di Specie di spazi di Georges Perec emerge la necessità di cambiamenti radicali, introducendo nuove dimensioni di qualità e ridefinendo le aspettative per il futuro, al fine di favorire un clima sociale dinamico e innovativo, capace di ispirare esempi desiderabili e virtuosi.
Un approccio non convenzionale che invita a esplorare nuovi linguaggi, metafore e pratiche di cambiamento, consentendo una ristrutturazione creativa delle fondamenta che sostengono i modelli esistenti.
La Scuola Internazionale di Comics di Milano organizza una mostra degli elaborati grafici realizzati dagli studenti del primo anno del corso triennale di graphic design. Il tema è “Nani sulle spalle di giganti”, ispirato alla famosa citazione del filosofo francese Bernardo di Chartres. Durante il corso di Storia del Graphic Design gli studenti sono stati incoraggiati a riflettere sulla tradizione e sull’innovazione in questo settore, prendendo ispirazione dal passato non come imitazione pedissequa ma piuttosto analizzando il lavoro dei maestri, per sviluppare il proprio stile e contribuire al progresso nel campo del design. L’obiettivo è stato quello di promuovere l’autonomia creativa degli studenti, incoraggiandoli a esplorare nuove idee e approcci artistici.
Venerdì 24 | 15.00/16.00/17.00
Sabato 25 | 10.00/11.00/12.00
Domenica 26 | 10.00/11.00/12.00
In occasione di BIG Biennale Internazionale Grafica 2024 l’Associazione Giancarlo Iliprandi apre al pubblico e mostra il luogo di lavoro e le opere di un maestro della grafica italiana. Si tratta dello studio professionale dove Iliprandi ha operato dagli anni settanta al 2016, al piano terreno di un edificio di Gio Ponti in via Vallazze 63. L’interno dello studio è rimasto inalterato e mostra un racconto della produzione grafica di Iliprandi.
Entrata gratuita con prenotazione obbligatoria alla mail info@giancarloiliprandi.net indicando orario e numero di persone, massimo 8 per visita.
tel. 02 70600843
Inaugurazione di VIAPADOVAMONDO del tunnel ferroviario di via Padova.
Il progetto Tunnel Boulevard è promotore della call to idea VIAPADOVAMONDO insieme all’Ufficio Arte negli Spazi Pubblici del Comune di Milano ed in collaborazione con il Municipio 2, invitando gli artisti e graphic designer che operano nell’arte pubblica a creare un progetto di poster art in Via Padova a Milano. La call to idea VIAPADOVAMONDO porterà i vincitori del contest a lavorare con un gruppo, un’etnia, una comunità che fa parte del quartiere coinvolgendola nel processo di realizzazione dell’opera, sottolineando i caratteri di inclusione, identità culturale, multiculturalità della Via Padova attraverso la creazione di un lavoro partecipato, aperto alla cittadinanza e realizzato con la tecnica della poster art. L’opera avrà come sfondo le pareti dei passaggi pedonali del tunnel ferroviario di Via Padova e si svilupperà lungo i trentacinque metri di lato, che ne formano i due sensi di percorrenza. Il tunnel di Via Padova fa parte del progetto di riconquista dello spazio pubblico denominato Tunnel Boulevard e di cui il capofila è l’Associazione T12 Lab. Tunnel Boulevard vuole ridare i cinque tunnel ferroviari di Via Pontano alla cittadinanza riscattandoli dal degrado e rinnovandone l’uso, attraverso progetti che valorizzino lo spazio dei manufatti ferroviari con attività culturali, artistiche, sportive, rigorosamente pubbliche e gratuite.